(di Elisabetta Tosi) Il Consorzio Vini DOC Sicilia ha organizzato a Sciacca una masterclass dedicata alla varietà Nero D’Avola. Da questa degustazione, e da un viaggio alla scoperta delle varietà più antiche, citiamo cinque vini rossi che ci sono piaciuti. Portati in tavola, potrebbero rivelarsi un’ottima scelta anche per un pasto  dai sapori autunnali.

Sempre considerando che, negli ultimi anni, molti luoghi comuni nel mondo del vino sono stati smontati dai fatti e dal cambiamento dei gusti; oggi per esempio non sorprende più ritrovarsi in carta vini di un buon ristorante un Gewurztraminer proveniente dal sud est della Sicilia, o un Pinot Nero dell’Etna.

Nero d’Avola, in purezza….

Il Nero d’Avola (noto anche come Calabrese nero) è la varietà rossa più importante dell’isola: nel 2022 sono state prodotte più di 43 milioni di bottiglie. Tra quelli assaggiati in purezza, ci sono  piaciuti l’equilibrio e la setosità di “Vitese – Nero d’Avola 2022”, della cantina cooperativa Colomba Bianca (Mazara del Vallo, TP). Un vino bio che al naso offre profumi di fruttini rossi di rovo (more, ribes, mirtilli) e ciliegia nera molto matura, e in bocca ha in ingresso gentile, con un gusto coerente di fruttato rosso e un accenno di spezia (pepe nero) sul finale molto persistente.

Più discreto al naso, il Nero d’Avola dell’azienda di Sambuca di Sicilia Feudo Arancio: “Quèto 2022”, è come il precedente un vino da viticoltura biologica. I profumi di melograno e ribes sono delicati, ma all’assaggio s’impone subito un lampone maturo molto goloso, che ricorda sia il frutto che la gelatina. Un vino molto piacevole, con una bella nota rinfrescante sul finale.

Altro vino in purezza, ma da una zona diversa, la “Contesa dei Venti – Nero D’Avola 2021 DOC Vittoria” dell’azienda Donnafugata. Vinificato solo in acciaio, è un Nero D’Avola ugualmente fruttato di more e ciliegie, ma con sfumature anche di menta che danno una sensazione di freschezza. In bocca ricorda la prugna della California molto matura, con un accenno di spezia dolce e tannini morbidi che rendono la bevibilità ancora maggiore.

… Nero d’Avola in blend con Frappato e Nocera

Sebbene sia un versatile solista, con il quale si possono fare perfino ottimi spumanti blanc de noir, il Nero d’Avola non disdegna la compagnia, rivelandosi un ottimo partner per altri vitigni.

Con il Frappato, per esempio, da’ luogo alla finora unica DOCG della Sicilia, quella del Cerasuolo di Vittoria, mentre con il Nocera realizza un vino “storico”: il Mamertino. Il vino che piaceva a Giulio Cesare. La denominazione d’origine si estende su appena un centinaio di ettari, ma in un territorio dalla morfologia molto variegata, aperto sul mare;  tra colline e boschi arriva anche a 500  metri. Il Mamertino viene prodotto sia come bianco  (con un blend di Grillo Ansonica o Grllo-Inzolia)  che come rosso, ed è quest’ultimo che abbiamo assaggiato.

Il “Mamertino DOC 2018” dell’azienda Planeta nasce da uve coltivate a Capo Milazzo, nella scenografica tenuta La Baronia, un promontorio a picco sul mare. Affinato in legno, profuma di macchia mediterranea, prugne e fiori viola: il gusto è coerente, sapido e fruttato, con una spaziatura dolce di pepe bianco e una leggerissima liquirizia. Alcune note organolettiche di questo vino sono la dote del secondo vitigno di questo blend: il Nocera, appunto. Un’antica varietà autoctona oggi oggetto, tra molte altre, di uno specifico programma di recupero e valorizzazione da parte della Regione.

Vinificato in purezza, questo “Nocera – Sicilia DOC 2022” ha dei tratti peculiari: profuma di erbe mediterranee,  piccoli frutti rossi  e fichi maturi, fiori rossi (geranio) e pepe bianco. Il sorso è ugualmente fruttato, lungo e pulito con tannini dolci e fitti e una bella persistenza. Un vino che sorprende e si ricorda.