Nel Triveneto Intesa Sanpaolo destina 430 milioni di finanziamenti, un sesto circa del plafond di 3 miliardi che la banca ha  per cogliere le opportunità dei bandi previsti dal PNRR per il settore, e gli altri pilastri su cui si fonderà la collaborazione.

“Questo accordo è un impegno reciproco nei confronti del patrimonio agroalimentare italiano. Nel cuore del Nordest, nella regione dove si concentra una produzione lorda vendibile che supera i 6 mld di euro, scommettere sull’agricoltura è un’operazione strategica in quanto il settore primario è motore di sviluppo e innovazione continua – sottolinea Marina Montedoro, direttore di Coldiretti Veneto. – Sostenere le imprese agricole significa quindi sostenere la produzione di cibo per puntare ad un’autosufficienza alimentare che riduca la dipendenza dall’estero e garantire la sicurezza alimentare nazionale minata anche da scelte comunitarie che troppo spesso guardano gli interessi  delle lobbies e da un contesto economico oggi in grave crisi.  Il sostegno all’intraprendenza, soprattutto delle nuove generazioni dei campi, è determinante in un’area dell’Italia che dà spinta a tutto il “sistema Paese”. L’Italia, in questo senso, deve ancora colmare il pesante deficit produttivo in molti settori importanti e il PNRR è fondamentale per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale, un volano per le imprese orientate sempre più ad uno sviluppo ecosostenibile”.

Le aree di intervento dell’accordo riguardano tutte le misure attraverso cui dare attuazione al programma delineato dal PNRR a sostegno dell’Agrosistema italiano attraverso importanti stanziamenti in misure a titolarità del MIPAAF, MITE, MISE, MIBAC e Min. Turismo. Vi sono ricompresi i bandi relativi ai “Parchi agrisolari” e all'”Innovazione e meccanizzazione”, ma anche gli interventi per una migliore gestione delle risorse idriche, per lo sviluppo della logistica e della capacità di stoccaggio e soprattutto per i contratti di filiera.

Nello specifico il primo bando mira a favorire l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili attraverso la diffusione dell’istallazione di pannelli solari senza consumo del suolo, migliorando la competitività delle aziende agricole. Il secondo prevede di incrementare la sostenibilità di produzione e sicurezza alimentare, introdurre tecniche di agricoltura e di fertilizzazione di precisione, aumentare produttività e competitività delle filiere, a partire dall’ ammodernamento dei frantoi oleari. I contratti di filiera operano nei diversi segmenti della filiera agroalimentare affiancando al contributo dello Stato, concesso per diverse tipologie di investimento, anche, se richiesto, un finanziamento agevolato abbinato al finanziamento della banca. Intesa Sanpaolo, nel merito, ha aderito alla convenzione MIPAAF-CDP relativa alla concessione di finanziamenti per la promozione dei Contratti di Filiera – V Bando e potrà quindi operare sia come banca finanziatrice, per le singole controparti beneficiarie, sia come banca autorizzata referente nei confronti del MIPAAF, per l’intero contratto di Filiera.

La misura si colloca nell’ambito della Missione 2 – “Rivoluzione verde e transizione ecologica” del PNRR e mira a migliorare sia le prestazioni globali e la sostenibilità dell’azienda agricola attraverso una riduzione dei costi di produzione o il miglioramento e la riconversione della produzione, sia l’ambiente naturale o le condizioni di igiene e di benessere animale.

“Gli incontri che stiamo promuovendo sul territorio Coldiretti rispondono alla volontà comune di rafforzare il dialogo con gli imprenditori affinché colgano quanto prima l’opportunità di investire adesso per cambiare strutturalmente il modo di fare agricoltura, verso un futuro in cui la sostenibilità e l’innovazione tecnologica siano perfettamente integrate nel processo produttivo e di trasformazione – conferma Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo. – Il mondo dell’agroalimentare nel Triveneto si fonda sulla ricerca di qualità, su prodotti di eccellenza e su un sistema imprenditoriale strutturato capace di fare export e con lo sguardo rivolto al futuro e all’innovazione. Elementi chiave che vogliamo valorizzare per consentire a queste imprese di cogliere le opportunità del PNRR, per intraprendere una transizione sia green sia digitale che consenta loro di crescere e continuare a competere sul mercato.”

Laddove il contributo pubblico non dovesse coprire l’intero ammontare dell’investimento, la banca affiancherà le aziende con finanziamenti la cui durata potrà arrivare fino a 30 anni ed importo fino al 100% della spesa, anche con garanzia sussidiaria ISMEA e Green di Sace.

Completa il quadro la valorizzazione delle filiere produttive attraverso il Programma Sviluppo Filiere che permette alle piccole e medie imprese agricole fornitrici strategiche del champion di  beneficiare dell’appartenenza alla filiera in termini di migliori condizioni di accesso al credito. Nel settore agro-alimentare sono stati attivati 170 contratti di filiera che coinvolgono oltre 6.500 fornitori, oltre 22.000 dipendenti del capofiliera, per un volume d’affari complessivo di 22 miliardi di euro.