(di Elisabetta Tosi) La Valpolicella – e Verona, e il Veneto – brindano al loro primo Master of Wine, il secondo in assoluto in Italia: Andrea Lonardi, attuale Chief Operating Officer di Angelini Estates.

L’ annuncio ufficiale è arrivato in queste ore direttamente da Londra, dove ha sede la prestigiosa istituzione che ogni anno certifica pochissimi super-mega-esperti del mondo del vino, dopo un percorso di studi, prove ed esami particolarmente impegnativo. Fondato nel 1953, l’Istituto dei Master of Wine si compone oggi di poco più di 400 membri provenienti da oltre 30 nazioni, anche se la maggior parte di essi sono britannici o americani.

Gli italiani però sono solo due: Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi.

E il primo riconoscente pensiero del neo MW Lonardi è stato proprio per il collega Gorelli, che l’ha preceduto nella nomina nel 2021: “Quando ho avuto conferma della mia nomina a Master of Wine, oltre a pensare con riconoscenza alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto, ho pensato ai miei amici e compagni di viaggio Gabriele Gorelli e Pietro Russo (quest’ultimo enologo di Donnafugata, ndr.) – dice Andrea Lonardi – E poi anche all’azienda dove lavoro. Per fare una cosa come questa devi avere una famiglia che te lo conceda, degli amici come Gabriele e Pietro a te complementari, e anche un ambiente di lavoro e dei collaboratori che ti aiutino  e ti supportino, permettendoti di allenarti”.

Lonardi è originario di Negrar (classe 1974), e la passione per la terra e le vigne ce l’ha da sempre: dopo la  laurea in Agraria presso l’Università di Bologna, presso la Grande École di Montpellier (ENSAM) ha conseguito un Master in Controllo di Gestione per realtà agroindustriali, completato poi da un tirocinio con la Washington State University. Ulteriori perfezionamenti sono stati ottenuti attraverso stage formativi in regioni vinicole di rilevanza internazionale, come il Languedoc e Sonoma.

Dopo un inizio di carriera focalizzato su marketing e vendite, dal 2012 è Chief Operating Officer all’interno della Bertani Domains, oggi rinominata Angelini Wine & Estate. Al momento, Lonardi è anche vicepresidente del Consorzio della Valpolicella; il suo focus sul territorio l’ha dimostrato nella scelta del tema della sua tesi finale di ricerca, che ha dedicato al tradizionale sistema di coltivazione a pergola affrontato però sotto molteplici aspetti: viticolo-enologico, ambientale, sociale, economico.

Qual è stata la cosa più difficile che hai dovuto affrontare durante il tuo percorso di studi da Master of Wine?

“Io sono un istintivo – risponde Lonardi -, Sono un curioso, un creativo con una certa capacità di rompere gli schemi. Pensavo che questi miei aspetti caratteriali mi avrebbero aiutato a superare ogni ostacolo, ma mi sbagliavo. Lo studio per diventare MW richiede massima disciplina, metodo, strategia. Quando ho capito che dovevo cambiare approccio, ho preso il volo”.

Chi ti ha aiutato ad auto-disciplinarti?

“Tra gli altri, il MW greco Yiannis Karakasis. Prima di dedicarsi al mondo del vino era stato un ufficiale elicotterista della Marina greca, e da lui ho imparato cosa vogliono dire rigore e disciplina. Gli italiani hanno un lato creativo che all’esteroviene anche apprezzato, ma non dobbiamo usare solo quello, soprattutto con i britannici, perché con loro non funziona. I sistemi anglosassoni internazionali richiedono stabilità e sicurezza”.

Pur essendo una sparuta minoranza (“all’inizio, quando andavamo a Londra, Gabriele, Pietro e io ci sentivamo dei pesci fuor d’acqua” ricorda Andrea ), i “tre moschettieri” italiani, come qualcuno li ha definiti, sono riusciti a fare una piccola rivoluzione, formando un gruppetto di amici e colleghi che con il suo Italian life-style ha saputo dare una piccola scossa a quell’ambiente fin troppo british .

E oggi il nostro gruppo di lavoro  è quello che vale, al punto da essere diventato un modello per gli stessi Master of Wine” conclude Lonardi. Insomma, Italians do it better. Anche quando arrivano dopo gli altri.

“Andrea Lonardi è da oggi Master of Wine, un successo individuale che porterà beneficio a tutta la Valpolicella e al suo Consorzio. Siamo infatti certi che, da Master of Wine, il nostro vicepresidente potrà testimoniare nel mondo la cultura e la qualità enologica di un territorio la cui tecnica di messa a riposo per le uve atte a divenire Amarone potrebbe divenire nei prossimi anni patrimonio immateriale Unesco”. Lo ha detto il presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella, Christian Marchesini, a commento della nomina di Andrea Lonardi, ufficializzata oggi dall’Institute of Masters of Wine di Londra.

“Oltre a rappresentare un autentico talento proveniente dalla Valpolicella – ha aggiunto Marchesini – Lonardi è da tempo profondo studioso di un territorio e di un tessuto produttivo che come lui si distingue per perseveranza e determinazione”. (aggiornamento ore 14.49)