A meno di una settimana dal tour negli Stati Uniti del Consorzio Vini Valpolicella, lo stato dell’arte dei vini del territorio si presenta complessivamente positivo e in costante crescita. Specie per l’Amarone – le cui vendite negli Usa valgono il 15% dell’intero mercato export del re della Valpolicella – dove lo scorso anno il mercato a stelle e strisce si è avvicinato al top buyer Germania (16%). Bene, nel lungo termine, anche le performance degli altri vini del Consorzio: le denominazioni venete, dei quali i vini veronesi incidono per il 70%, hanno infatti registrato un aumento del 45,7% negli ultimi 5 anni. Per quanto riguarda l’intero comparto del vino italiano, gli States assorbono circa un quarto del totale delle vendite all’estero. “Negli Stati Uniti – commenta il direttore del Consorzio Vini Valpolicella, Olga Bussinello – è fondamentale continuare a lavorare per accrescere percezione e posizionamento nei consumatori, anche considerando la fortuna di esser stati risparmiati dagli ultimi dazi doganali aggiuntivi che hanno colpito altri prodotti del nostro made in Italy. Abbiamo vini eccellenti – conclude il direttore – e ancora grandi margini per crescere”.