Il comune di Pantelleria lancia l’evento “Zibibbo è Pantelleria”, una full immersion di tre giorni dedicati alla vite e alla vita sull’isola mediterranea. Lo Zibibbo è il vino principe di Pantelleria da secoli se non da millenni. Alcune vicissitudini legate al nuovo disciplinare di produzione della Doc, la situazione produttiva dell’isola, la diminuzione delle produzioni, il prezzo basso dell’uva, la tutela dell’alberello basso quale patrimonio Unesco insieme al giardino pantesco e ai muretti a secco, il rapporto e il legame da migliorare fra mare e terra, lo sviluppo di un turismo escursionistico, il lavoro dei giovani, la nascita e lo sviluppo di imprese agricole a conduzione giovanile, il recupero di vigne e terreni abbandonati, i problemi generali e comuni legati al clima e alla siccità, la valorizzazione dei dammusi con tanti villeggianti noti che aiutano l’economia dell’isola, lo sviluppo di prodotti agricoli per l’alimentazione come capperi, olive, olio evo, erbe officinali per la cucina e aromatiche come coadiuvanti terapeutici e salutistici, sono tutti i temi e i dibattiti che si svolgeranno nella sala del consiglio municipale.

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PROGRAMMA 5-7 MAGGIO 2023

Venerdì 5 (16,30-20,00 ) Zibibbo è Zibibbo: Viti-Cultura e Agri-Cultura futuro di Pantelleria  – Dai vigneti eroici dell’Unesco all’enoturismo

Saluti delle autorità, consorzi e enti panteschi provinciali e regionali. Interventi dei Vincenzo Campo e Marilena Mauceri, Angelo Radica, Dario Stefano, Giuseppe Ambrosio. Presenti Città del Vino, Strade Vino e Sapori, Cervim, Intervitis, Misaf, Enoturismo nazionale

Sabato 6 (10,00 -13,00 ) Cura resilienza sviluppo della Perla Nera – Ricerca della qualità della vita e della vite

Interventi di Regula Pedretti, Rocco De Prisco, Antonio Parrinello, Gaetano Conte. Presenti Vitis Rauscedo coop, CevesUni , Osservatorio Ovse

Sabato 6 (15- 20,00)  visita Vigna e Cantina di Zibibbo e Azienda Agricola prodotti panteschi   

Domenica 7 (10,00 -13,00 ) Progetti e piani per giovani agricoltori panteschi – Circoli e residenti pro-Pantelleria – Resilienza delle terre fragili  

Interventi del Comune su progetti Pnrr finanziati, Caterina D’Ancona, Giuseppe Errera, Denny Almanza, Rosanna Gabriele, Giampietro Comolli e rappresentanti dei circoli panteschi, i  Viddrani, Amici pro-Pantelleria, Pantelleria Enoica, CevesUni  .

La questione Zibibbo nasce recentemente ed è molto complessa. Alcune decisioni prese dagli organi di tutela in modo troppo silenziato, senza informazione, hanno scatenato una contrapposizione fra i viticoltori puri panteschi e l4 grandi cantine imbottigliatrici approdate sulla Perla Nera. Da un lato la voglia di acquistare l’uva pregiata e dall’altro la certezza di vendere l’uva prodotta. Uno squilibrio fra domanda e offerta che abbassa il valore dell’uva. Il tutto si ripercuote sul consumatore: etichette che confondono, non tradizionalità nella produzione, disciplinari incrociati che aiutano a camuffare etichette e vini,  sul mercato pezzi troppo diversi fra il famoso passito e il vino liquoroso. Entrambi con la stessa denominazione Pantelleria e uve di Zibibbo. Il tutto accentuato dal fatto che l’isola grande (Sicilia) ha già 2500 ettari impiantati di Zibibbo contro i restanti oggi 400 sull’isola piccola (solo 60 anni fa erano 5000 ettari). 

Vincenzo Campo, sindaco di Pantelleria,  da anni fautore di una “chiarezza senza battaglie dannose per tutti”, con Regione, Consorzio e Ministero perché il gioiello della “famiglia dei panteschi e di nessun altro” venga tutelato, difeso e valorizzato sull’isola piccola, che sia in mano ai piccoli viticoltori e imbottigliatori, che sia strumento di attrazione turistica e non di commercio nei supermercati o discount o autogrill, dice il sindaco. Campo anticipa uno dei temi centrali della “tregiorni” dedicata allo Zibibbo di Pantelleria:  “ L’obiettivo che ho percepito dalla volontà, dai progetti già presentati e dalle richieste degli agricoltori pervenute in Comune da anni , e che questa amministrazione del Comune ha fatto proprie anche in piena pandemia, è quello di impegnare istituzionalmente sempre più garanzie e assistenza perché 40-50 imprese di giovani agricoli multilaterali possano resistere, sviluppare e crescere”