(di Elisa Guizzo). Cibus 2022 è stata un’edizione sorprendente non solo per i 3000 espositori ma anche per
l’interessante programmazione dei convegni che si sono svolti presso la sala Plenaria del
Padiglione 1. Il 5 maggio è andato in scena il convegno intitolato: I consumi di carne e salumi in
Italia organizzato da ASSICA
– Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi che supporta
l’intero comparto dedito alla macellazione suina e alla produzione dei salumi e sostiene il
progetto “Trust Your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY” co-finanziato dalla Commissione
Europea, un progetto triennale (2021-2024) attraverso il quale ASSICA intende migliorare la
sostenibilità ambientale, la sicurezza alimentare, l’aspetto nutrizionale e il benessere animale
con l’obiettivo di rendere i consumatori più informati.


Il convegno è stato moderato da Davide Calderone – Direttore ASSICA a cui hanno partecipato un
pool di esperti del mondo dell’economia: Ruggero Lenti – Presidente ASSICA, Ciro Rapacciuolo –
Centro Studi Confindustria, Fabio Del Bravo – Ismea – Istituto di servizi per il mercato agricolo
alimentare e Marco Limonta – IRI Worlwide.

Ruggero Lenti ha aperto l’incontro con la delicatissima situazione che riguarda l’aumento dei prezzi
energetici
, sino a quello dei materiali di confezionamento e non da ultimo gli aumenti delle
materie prime utilizzate per la produzione dei salumi.
«In questo contesto le nostre aziende rischiano di chiudere esclama Ruggero Lenti, – stiamo
trovando un equilibrio

Ciro Rapacciuolo – CSC- Centro Studi Confindustria delinea il quadro del rincaro delle commodity
saliti vertiginosamente negli ultimi due anni. «Abbiamo assistito ad un incremento verticale dei
cereali tra il 60 e l’80%, la guerra ha provocato dei picchi inconcepibili dei prezzi energetici e delle
materie prime, il costo del grano è aumentato del +35
%.
I rincari più accentuati si sono osservati da fine 2021 con gas e petrolio subendo uno shock
energetico come conseguenza del conflitto tra Russia e Ucraina. Il prezzo del petrolio Brent è
passato da 99 dollari al barile il 21 febbraio a 133 dollari l’8 marzo.


Fabio del Bravo – ISMEA – Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare dipinge lo
scenario mondiale negli ultimi due anni citando le problematiche evidenziate a partire dalla fine
del 2020 quali: l’organizzazione e la logistica negli scali mondiali, i gravi rallentamenti delle catene
di fornitura globali, l’aumento dei costi dei trasporti, e l’aumento delle richieste di materie prime
energetiche e agricole
.


Marco Limonta – IRI Worldwide evidenzia la delicata questione relativa alle vendite di carne e
salumi citando l’impatto degli aumenti dei costi sugli allevamenti suini:, fra questi l’alimentazione
che incide circa il 45% dei costi totali di ingrasso per un suino pesante in aumento del 38% nel
primo trimestre 2022,
Decisive le parole del Presidente ASSICA – Ruggero Lenti che incalza un tavolo con gli
stakeholders «ogni anello di filiera costituisce un valore aggiunto, è doveroso fare un patto con
ognuno di essi per avere prezzi accessibili ma tutto ciò è possibile diminuendo i costi energetici e
l’aliquota IVA dei prodotti – il tutto mantenendo la qualità sulle tavole dei nostri consumatori
».