(di Bernardo Pasquali). Poteva essere tutto più strategico e positivo. La scelta del 9 marzo per presentare ufficialmente la 21a edizione di Cibus, era stata pensata proprio a due anni giusti dall’inizio del primo lockdown. La beffa ha voluto che, addirittura, ci troviamo in un tempo ancora peggiore, dove la variabile impazzita è la guerra.

“In questi due anni – afferma Antonio Cellie AD di Fiere di Parma – le nostre fabbriche non si sono mai fermate, a differenza di altri paesi soprattutto nord europei. In Italia abbiamo una classe di imprenditori che alla mattina si sveglia all’alba, non delega ma non molla!”. Questo tipo di atteggiamento sarà l’elemento che permetterà al nostro paese di scollinare anche in questo periodo di guerra. “Sono sicuro – continua Cellie – che dopo questa guerra noi italiani ci troveremo ancora ad aggredire ancora con più forza le esportazioni a livello interplanetario”.

L’edizione di Cibus 2022 arrivava da un anno, il 2021 dove l’export dell’Italia aveva raggiunto il valore assoluto di 516 miliardi con un +7%. L’agroalimentare aveva superato il livello soglia di 50 miliardi di euro con un +14,7%. Sappiamo anche che l’export con Russia e Bielorussia valeva il 1,4% di tutto l’export agroalimentare. C’erano dunque tutte le premesse di un ritorno in pompa magna della manifestazione di Parma. Cibus rimane la Fiera numero uno per quanto riguarda la valorizzazione del Made in Italy nel mondo, sia dal punto di vista del numero di espositori sia dal punto di vista del numero di visitatori.

da dx Antonio Cellie AD Fiere di Parma e Carlo Ferro Presidente dell’ICE

Maggiori investimenti e 42 paesi con ICE

“L’ICE (Istituto Commercio Estero) ha deciso di investire ancora di più rispetto agli anni precedenti – afferma il Presidente ICE Carlo Ferro – perchè riconosciamo il grande valore di questa manifestazione. Prevediamo 380 buyer e 10 giornalisti ad oggi, provenienti da 42 Paesi: Europa, Canada, USA, Australia, Corea del Sud, Giappone, Medio Oriente, SudAmerica. Non ci saranno espositori e operatori provenienti dalla Federazione Russa e dalla Bielorussia”.

Al programma di visita in Fiera, ICE, assocerà un programma feed & tripcon una visita guidata alle principali aziende della Food Valley. Verrà affiancata inoltre la piattaforma MyBusiness Cibus per tutti gli operatori che vivono in zone ancora colpite dalla pandemia che non possono spostarsi.

“Anche quest’anno – continua Ferro – sarà presente l’area delle Start Up che porterà 10 innovatori al centro della Fiera e un’attività aggiuntiva che apre un canale nuovo per tutti gli operatori, con 5 catene della GDO francese. Saranno presenti le 28 piattaforme Ecommerce dell’agroalimentare con cui abbiamo stilato degli accordi internazionali, e nelle quali sono già presenti 4330 aziende italiane. Infine presenteremo il nuovo progetto di tracciamento attraverso il Blockchainche presenteremo proprio a CIBUS”.