(di Elisabetta Tosi) Tutto iniziò nella Valle del Belice, tra Santa Ninfa e Gibellina, dove nel 1998 nove viticoltori decisero di unire le forze per realizzare un obiettivo comune: fondare una cantina nuova, dinamica, orientata al mondo.
25 anni dopo, la cooperativa Cantine Ermes conta su oltre 2500 soci conferitori e su una superficie complessiva in produzione superiore ai 13.600 ettari (vendemmia 2022), sparsi in 5 regioni d’Italia, (Sicilia, Puglia, Veneto, Abruzzo ed Emilia Romagna). Un mosaico di territori che oggi si è arricchito di una nuova tessera: quella della Cantina sociale di Canneto di Campo Noce a Canneto Pavese (PV). Cantine Ermes, infatti, si è aggiudicata all’incanto il patrimonio strutturale e tecnologico della cooperativa lombarda, con l’intento di rilanciarne l’attività nell’immediato futuro.
Spiega Rosario Di Maria, presidente di Cantine Ermes: “La graduale crescita di Cantine Ermes in più regioni è il frutto di un lavoro costante di ricerca di territori coerenti con il progetto originale che caratterizza la nostra cooperativa. Ciò che conta nella nostra mission aziendale sono il potenziale identitario espresso dai territori in cui abbiamo investito e continuiamo ad investire, e la capacità di quei vini di competere sui mercati più importanti per il vino italiano. Buona parte degli stabilimenti acquisiti da Cantine Ermes negli anni – continua – , sono stati frutto di fusioni per incorporazione, ridando energia e prospettive a cantine sociali rappresentative di quei territori, senza disperderne il patrimonio umano e sociale. Il nostro Progetto cooperativistico infatti si fonda su due cardini fondamentali: fiducia e rispetto”.
Una fiducia conquistata un giorno alla volta e che oggi è riuscita ad avere la meglio anche sui pregiudizi che una cantina siciliana affronta quando si presenta in altre regioni: “Con Ermes – conclude Di Maria – il percorso si è rovesciato: è il Sud che investe nel Nord”.
L’arrivo in Oltrepò Pavese è il punto di arrivo di un attento lavoro di analisi del mercato, che ha portato la cooperativa di Santa Ninfa a voler scommettere sullo sviluppo di quest’area produttiva al punto da presentare ieri un’offerta per l’acquisizione sia dello stabilimento che del marchio, nella consapevolezza che il percorso di rilancio dovrà partire dal coinvolgimento dei soci della Cantina di Canneto.
“Con le buone pratiche di una condivisione di obiettivi e lavoro, siamo certi di ricostruire una realtà sana e competitiva nel vino di qualità” commenta il presidente di Cantine Ermes. Con quest’ultima acquisizione la coop siciliana si conferma come la realtà multiregionale con il più alto numero di ettari vitati nel paese, record che detiene anche per le produzioni a regime di agricoltura biologica. Per quanto riguarda l’immediato futuro di Cantina di Canneto, per Cantine Ermes saranno fondamentali per il suo rilancio anche il dialogo e le sinergie che riusciranno a instaurare anche con le altre strutture cooperativistiche dell’Oltrepò.