«L’Oltrepò Pavese è un territorio bellissimo, ricco di potenzialità, ma ancora non al massimo della sua espressione. Speriamo di vedere presto fiorire i risultati di questo nostro lavoro e di questo nostro entusiasmo». Entusiasmo: ecco la parola che meglio riassume lo stato dell’arte del Progetto Qualità, il programma produttivo – improntato alla realizzazione di vini d’eccellenza – nato dalla collaborazione tra la cantina Terre d’Oltrepò di Broni (PV) e Riccardo Cotarella. Proprio l’enologo di fama internazionale, a margine del sopralluogo effettuato in alcune vigne nelle aree comunali di Montalto Pavese e Corvino San Quirico, ha sottolineato come i circa cinquanta soci della cooperativa oltrepadana che hanno aderito al progetto stiano dimostrando «particolare dedizione perché ne comprendono benissimo la finalità, consapevoli che gli apparenti sacrifici porteranno soltanto dei vantaggi. L’operazione è impegnativa – ha detto Cotarella – ma di certo ricca di soddisfazioni. Naturalmente per i produttori, più che per noi. Noi siamo uno dei mezzi per far sì che queste soddisfazioni arrivino, sul piano morale come su quello economico».

In questa prima fase, le varietà su cui la cantina punterà maggiormente saranno il Pinot Nero e il Riesling Renano, «ma non verranno tralasciati il Pinot Nero per le basi spumante – ha aggiunto Riccardo Cotarella, che ha anche avuto modo di incontrare i soci coinvolti nel progetto presso la sede di Terre d’Oltrepò a Broni – il Riesling Italico e ovviamente la Barbera, oltre a tutte le altre varietà che possono contribuire alla produzione di grandi vini. L’intenzione è quella di muoversi a 360 gradi».

In totale, al Progetto Qualità sono attualmente dedicati circa 100 ettari di superficie: sulle viti coltivate in questi terreni è stato eseguito un importante lavoro di diradamento, operazione propedeutica alla valorizzazione degli aspetti varietali delle uve.

«Il Progetto Qualità – dice Andrea Giorgi, presidente di Terre d’Oltrepò – entra nel vivo con la vendemmia. Intanto proseguono i sopralluoghi con i nostri enologi, con il nostro agronomo, con Riccardo Cotarella e il suo staff: abbiamo visto dei Riesling, oltre al diradamento effettuato sul Pinot Nero. Posso dire che, per la nostra azienda, è in atto un vero e proprio cambio di passo. Terre d’Oltrepò è realtà simbolo del territorio e lo sta dimostrando, in modo tangibile, attraverso un percorso con cui confidiamo di dare ai nostri soci buoni frutti e una giusta remunerazione».

Restando in tema di vendemmia, è prevista una sensibile contrazione quantitativa rispetto allo scorso anno. «Stimiamo un calo di circa il 30% a confronto con il 2018 – aggiunge Giorgi – ma la qualità delle uve, in compenso, è decisamente buona».