(di Bernardo Pasquali). Si chiamerà molto probabilmente “Museo Premiata Latteria Perenzin” e sarà lo scrigno che racconterà la storia di un più di un secolo di latte, formaggio, donne, uomini e territorio. Emanuela Perenzin è una vulcanica interprete del mondo del formaggio italiano e, in particolare, una portavoce autorevole del mondo del fine cheese trevigiano. Il Museo che oggi viene inaugurato è la chiusura di un percorso di valorizzazione della cultura del formaggio e, soprattutto, l’esaltazione di una storia straordinaria di una famiglia di San Pietro di Feletto.

Non sta a sposàr un contadin!

“Dobbiamo capire da dove veniamo e questo Museo ce lo terrà a mente in maniera indelebile. Oggi queste terre del trevigiano sono molto ricche anche grazie al successo incredibile del Prosecco Superiore DOCG ma, se torniamo indietro di poco più di un cinquantennio, troviamo la povertà e, ancora più indietro, la guerra e la fame. C’era un detto delle persone che abitavano vicino a me: “Non sta a sposarsi un contadìn!”. L’agricoltura era molto essenziale e i soldi in questo territorio si sono visti solo dopo l’avvento della Zoppas. Il latte era una piccola risorsa e dava una piccola rendita oltre a sfamare le famiglie”.

Cura dei particolari e aree tematiche emozionali

“Al Museo si accede dal PER Cheese Bar – continua Emanuela- e tutte le stanze sono state curate da un architectural designer con la volontà di portare il visitatore a respirare il nostro mondo ed emozionarsi con la nostra storia. Nella prima stanza abbiamo concentrato tutti i nostri premi, dal primo datato 1933: la Medaille d’Or al Grand Prix du Fromages e Produit Laitieres a Bruxelles con il Burro consegnato ad Angelo Perenzin. Oltre a questa stanza ce ne sono altre con gli oggetti che hanno fatto la storia della nostra Latteria a partire dagli ultimi anni del diciannovesimo secolo.

Valentino Angelo Perenzin

Alcuni oggetti sono fortemente legati alle persone che hanno costruito questo sogno. Io son molto legata al mio nonno Valentino Angelo, un uomo distinto, elegante e raffinato che poi svestiva il suo abito austero per tornare tra il fango dei maiali. Un esempio! Troverete la poltrona adattata con prolunga per aiutarlo a sigillare il burro da seduto negli ultimi anni della sua vita. Ho recuperato i libretti del latte e i blocchetti con molte delle fatture degli anni Settanta quando si raccoglieva i bidoni del latte da contadini che producevano anche meno di 100 litri a famiglia”.

Il Degustarium per avvicinare il pubblico alla cultura del mondo del formaggio

“Con il Museo vogliamo portare il formaggio ad un livello emozionale superiore. Per questo abbiamo creato il Degustarium, un luogo contenuto tra un sipario teatrale, dove le persone potranno cogliere l’arte del taglio delle forme, l’arte della degustazione e l’emozione di vivere qualcosa di unico. Abbiamo sempre più una presenza qualificata dei turisti in questo territorio. Molti arrivano per il Prosecco ma altrettanti per conoscere meglio le bellezze e le sue svariate risorse agroalimentari. Il mondo del formaggio è una di queste e crediamo che il formaggio si meriti un posto in primaria, per la storia di Conegliano e dintorni.

A questo punto basta solo prenotare

Il Museo della famiglia Perenzin sarà disponibile all’accoglienza e la visita a partire da oggi. E’ necessaria la prenotazione, sia per i gruppi organizzati, sia per le coppie o piccoli gruppi di amici. La prenotazione si fa direttamente dal sito internet Perenzin.com. Si potranno trovare sia i pacchetti di visita sia le varie tipologie di degustazione da abbinare. “Si può prenotare anche una visita con me – aggiunge Emanuela – per capire ancora meglio il valore della nostra storia”.