Il Nordest è il primo produttore al mondo di Pinot Grigio, col 36% della produzione, davanti a Stati Uniti (14%), Germania (10), Austria (8), resto d’Italia (7) e, infine, Francia col 5%. 176 milioni di bottiglie l’anno per un valore di 380 milioni € ed una superficie vitata di 26mila ettari, dal Brennero al Carso. Un vero e proprio “distretto produttivo” dove l’integrazione fra produttori piccoli e grandi è molto stretta e dove la crescita sembra essere ancora molto forte: allo scorso agosto, infatti, sono andate esaurite le giacenze legate alla super-vendemmia del 2018 e la domanda è cresciuta del 30% sull’esercizio precedente.

Una corsa lunga sessant’anni – dal primo PG “italian style” lanciato dal con te Gaetano Marzotto in Santa Margherita – che fa del Pinot grigio ancor oggi il terzo varietale richiesto dal mercato Usa, il primo al mondo.

Dello stato di salute del Pinot Grigio e delle sue potenzialità si parlerà nel corso della prima convention dedicata a questo vino che si terrà a Venezia il prossimo 14 ottobre, con inizio alle ore 09.00 all’Hotel Amadeus e degustazione, a seguire, all’Hotel Principe. Questi i principali relatori:

Albino Armani, presidente DOC Venezie; Ettore Nicoletto (AD Gruppo Santa Margherita) “La forza del brand, la responsabilità dei pionieri”; Emma Dawson MW (buyer Berkmann Wine Cellars) “In UK è una questione di stile”; Christy Canterbury MW (giornalista) “Un fenomeno Born in the USA” ;Sandro Sartor (MD Constellation Brands Europe, Middle East, Africa and Ruffino) “Una nuova DOC e la tutela dei valori sui mercati globali” ; Alberto Marchisio (DG Cantine Vitevis) “Da commodity a progetto di territorio” e Flavio Innocenzi (Direttore commerciale Veronafiere) “Interpretare, promuovere e difendere l’origine italiana nel mondo”