Certificazione entro il 2020 di tutti i vini e nuovi investimenti nelle tenute di Friuli e Veneto Orientale. Il presidente di Genagricola Giancarlo Fancel (nella foto) e l’amministratore delegato, Igor Boccardo, hanno illustrato alcune linee guida che orienteranno lo sviluppo della divisione vitivinicola di Genagricola nel prossimo futuro.

A pochi mesi dal suo arrivo, Boccardo sottolinea l’esigenza di ricercare un miglior allineamento delle vendite rispetto al potenziale produttivo dell’Azienda che in ambito vitivinicolo conta 790 ettari vitati in Italia –  dislocati in 5 diverse regioni – e 110 in Romania. Questo risultato va raggiunto attraverso un processo di miglioramento continuo e ad una migliore definizione dei mercati obiettivo dei vari Brand del Gruppo.

Dal punto di vista commerciale si intende puntare sui mercati esteri, che attualmente assorbono il 30% della produzione (a fronte di una media del 70% dei top player del settore, secondo i dati del rapporto Mediobanca). “La volontà – afferma Boccardo – è di entrare nella parte alta del ranking di vendita, posizione naturale per un player come Genagricola”.

Inoltre, sul mercato interno, si attuerà un miglior presidio di tutti i canali distributivi: oltre alla difesa delle posizioni raggiunte in HoReCa è necessario considerare il canale GDO, che – sempre stando al rapporto Mediobanca – assorbe il 40% del consumo interno. 

Durante l’incontro si sono ribaditi inoltre alcuni punti saldi della filosofia di Genagricola, in continuità con quanto messo in atto a partire dal 2015: viene infatti confermata l’intenzione di produrre in modo sempre più sostenibile. Oltre alle certificazioni BRC, IFS ed ISO9001 – già conseguite nel recente passato – a sottolineare l’impegno dell’Azienda sul fronte della sostenibilità è stato comunicato l’avvio del processo che porterà tutti i vini di Genagricola ad essere certificati “sostenibili” secondo gli standard SQNPI, a partire dalla vendemmia 2020.

Sottolineata anche la continuità con cui l’Azienda intende proseguire il percorso tracciato investendo in tecnologie ed ammodernamento delle proprie strutture produttive.

Nel 2015 è stata acquisita la cantina “Costa Arènte” in Valpantena (VR) che produce Amarone, Valpolicella, e Ripasso; nel 2019 si è concluso il restauro dello storico Palazzo de Marchi, sede della cantina “Torre Rosazza”, in provincia di Udine, nell’area dei Colli Orientali del Friuli (UD). La cantina di vinificazione di Torre Rosazza sarà oggetto di importanti investimenti tecnologici per innalzare ulteriormente la qualità produttiva nel prossimo biennio. Previsti investimenti nell’anno anche nella storica Tenuta Sant’Anna, in Veneto, al fine di massimizzare le capacità di spumantizzazione. 

I brand top di gamma, quali Costa Arènte nel veronese, Torre Rosazza in Friuli Venezia Giulia e Bricco dei Guazzi nel Monferrato, guideranno la penetrazione nel segmento premium mentre gli spumanti, come il Prosecco, si svilupperanno con il già noto brand V8+ e con quello storico di Tenuta Sant’Anna, permettendo di coprire tutte le fasce di mercato. Il vasto portfolio è al centro di un assessment il cui risultato darà origine al lavoro di branding che sarà presentato nei prossimi mesi nelle diverse tenute del Gruppo.