(di Bernardo Pasquali) Gnocchi? Macchè si chiamavano macaroni. Di patate? Nemmeno, quando è nato il carnevale a Verona le patate non erano ancora conosciute in Europa? Intanto quando nasce il Carnevale a Verona? Tutto si fa risalire ad un periodo difficile della storia della città scaligera. Storia di carestie e di fame soprattutto per le categorie di cittadini più povere. La calata dei lanzichenecchi, la peste, l’inondazione dei primi anni del ‘500 causarono l’assalto dei fornai di San Zeno il 18 giugno 1531.
Per evitare il peggio l’autorità reggente, il Podestà, e alcuni cittadini benestanti e generosi, salvarono la città rifornendo a loro spese il popolo insorto. Lo fecero con pane, vino e macaroni.
Uno di questi fu il medico veronese Giovan Battista Da Vico che istituì il Carnevale di Verona e, per ricordare quel giorno, decise che il venerdì precedente la Quaresima, diventasse il Venàrdi Casolar. Questo giorno di distribuzione di viveri divenne poi un vero e proprio Baccanàl che nel tempo venne chiamato del Gnocco. Riprendendo uno studio del professor Andrea Brugnoli, si hanno documenti, liste della spesa, che venivano inviate al Podestà di Verona nel 1595, 1596 e 1598, “per far i macaroni el venàrdi casolaro”. “Per due sacchi di farina sono indicati 45 libbre di formaggio e 30 di burro” (A.Brugnoli, Magna e Tasi!).
Nel tempo alla farina si aggiunse il pan grattato, alla moda degli altoatesini con i knödel e più in là (ma solo nell’800) arrivò anche la farina di patate, soprattutto grazie alla dominazione austriaca.