(dI Sabine Bustros *) Domani, venerdì 8 agosto 2025, inizia la vendemmia a Château Kefraya. E, come ogni anno dal 2016, è l’8 agosto che la vite sceglie di dare i suoi frutti. Lo stesso giorno in cui mio padre ci ha lasciato.
C’è un’eco misteriosa, quasi sacra, in questa coincidenza. Come se la terra stesse ricordando. Come se il ciclo della vite, silenziosamente, salutasse colui che l’amava così tanto. L’8 agosto è diventato un giorno di vendemmia, di trasmissione, di emozione dalla sua scomparsa.
Perché la vite non dimentica. È parte di un tempo lungo, di pazienza e ritorno. Ogni grappolo porta dentro di sé le tracce delle stagioni passate, delle mani che lo hanno potato, degli sguardi che lo hanno sperato. Vendemmiare è onorare la memoria, celebrare il legame invisibile tra chi non c’è più e chi continua.
È credere che qualcosa di profondamente radicato in noi ritorni ogni anno in frutto, luce e vita. Il 2025 promette di essere un anno generoso. Il sole ha vegliato sulle uve e le mani di chi le conosce, come Fabrice Guiberteau, il nostro appassionato enologo, trasformeranno questo dono della natura in un ricordo liquido.
Ogni vendemmia è una nascita. Questa, come le precedenti, porta l’impronta di un padre, di un terroir e di un amore profondo.
(* figlia di Michel de Bustros fondatore di Château Kefraya, valle della Bekaa, Libano)