(di Elisabetta Tosi) “Il vino è innanzitutto un’esperienza che lega il consumatore ai territori. Questo luogo diventa in questo modo l’anello di congiunzione tra Verona e la Valpolicella”. Così il presidente di Cantine Montresor, Marco Nannetti, ha presentato il nuovo wine shop e l’innovativo Museo del Vino della cantina, inaugurati in questi giorni negli spazi recentemente ristrutturati dell’azienda di via Ca’ di Cozzi. Quest’anno la cantina festeggia i suoi primi 130 anni, e per l’occasione si è “regalata” un libro scritto da Valeria Chilese che parla della sua storia, un nuovo punto vendita e uno spazio museale. Quest’ultimo, gratuito e aperto al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 19 (escluso il lunedì fino al 31.12.2022. Da gennaio l’apertura sarà tutti i giorni)  che diventerà un ulteriore motivo di attrazione per i turisti del vino. Insieme a Nannetti e al suo vice, Luigi Turco, al taglio del nastro hanno partecipato il presidente del Consorzio di Tutela Valpolicella, Christian Marchesini, e il Consigliere regionale Alberto Bozza, che a nome del Consiglio regionale ha consegnato al Presidente Nannetti una targa della Regione Veneto.

Il nuovo corso di Montresor è iniziato nel 2018, quando Cantine di Verona e Terre di Cevico erano entrate nel capitale aziendale. Nasceva così Montresor Heritage, un progetto che, mettendo a disposizione dell’azienda il capitale cooperativo e il suo sistema di valori, aveva dato all’azienda nuovo slancio e nuovi stimoli. Il Museo del Vino è la concretizzazione di un’idea nata appena un anno, e si sviluppa  su un’area ristrutturata della cantina di 500 metri quadrati, ricavata all’interno della sua parte più storica. Il “viaggio” del visitatore segue tre filoni narrativi.

Il primo è quello della storia di Cantine Giacomo Montresor e della sua stretta relazione con Verona, mentre il secondo è quello della tradizione vitivinicola narrata attraverso i suoi attrezzi agricoli, da inizio Novecento ad oggi. Il terzo filone spinge lo sguardo sulla vicina Valpolicella, sul suo paesaggio, sulle uve, sulle tecniche di appassimento e ripasso utilizzate per ottenere vini esportati nel mondo.

Il taglio del nastro

Il tutto raccontato attraverso espedienti narrativi e materiali molto efficaci e coinvolgenti. La visita si conclude nel nuovo wine shop, la cui sala degustazioni è dominata da un’opera artistica tanto originale, quanto azzeccata: un grande pannello murale (9,25×2,50 metri)  che l’enologo-artista Emanuele Marchesini ha realizzato utilizzando materiali della filiera vitivinicola (resine, vino, vinaccioli, vinacce, raspi, foglie di vigna, pigmenti). “Dionisiaco e Apollinea”, questo il titolo dell’opera, si ispira alla filosofia di Nietzsche: “. “Lo spirito dionisiaco è lo spirito del bambino, che non conosce regole – ha spiegato l’artista – Porterebbe alla follia, se non venisse governato dallo spirito apollineo, cioè dallo spirito dell’ordine  e della razionalità. E questi due spiriti sono presenti sia nell’uomo che nel vino”.  Il trittico di iniziative messe in campo per la celebrazione dei 130 anni si completa con un vino: uno speciale Amarone della Valpolicella DOCG Riserva 2012, risultato di un progetto enologico decennale. Presentato in anteprima nell’ultima edizione di Vinitaly, il vino è il prodotto di dieci anni di affinamento, per una produzione limitata di 6mila bottiglie satinate, caratteristica distintiva dello stile Montresor.