(di Alessandra Piubello) Percorriamo una quarantina di chilometri da Lisbona, prendiamo una stradina sterrata e siamo alla Tenuta Rio Frio, nell’Alentejo. Davanti agli occhi una meraviglia: una foresta di querce da sughero, ognuna diversa dall’altra, dai rami lunghi tesi verso il cielo o a braccia contorte e disegnate da diramazioni. Davanti a queste centenarie, file di piantine protette in un cilindro verde. Poco lontano una diga dalle acque argentate e aironi che volano sopra le nostre teste. Un luogo incontaminato, fonte di biodiversità e di risorse di CO2 per l’ambiente destinate a durare per centinaia di anni (il quercus suber può vivere fino a duecento anni).

Amorim Cork, leader mondiale nella produzione dei tappi in sughero, ha chiuso il cerchio. Ha comprato qui circa cinquemila ettari, di cui quattromila destinati alle sugherete. Ma c’è di più. L’azienda, che ha fatto un investimento considerevole (intorno ai 75 milioni), pensa al futuro e non solo aziendale: tutta la ricerca e il know how per impiantare i nuovi sughereti (la quercia da sughero è una specie spontanea) saranno usati anche per condividere conoscenze e per fornire supporto tecnico ai produttori forestali. D’altronde solo Amorim, che è nel mondo del sughero da 154 anni, ha la storia, la forza economica, la visione per poter portare a termine questo piano rivoluzionario.

Amorim, un milione e mezzo di nuove querce da sughero: 50mila ettari di nuove foreste

“Pianteremo nei prossimi anni – spiega Carlos Veloso dos Santos, a.d. Amorim Cork Italia – un milione e mezzo di nuove querce da sughero. Abbiamo deciso di intraprendere la strada di un ciclo intensivo che porti la quercia a crescere in modo ottimale, con una piena valorizzazione delle risorse naturali, in primis quella idrica. Attualmente stiamo sperimentando su queste piccole piante due sistemi per dare loro acqua per la crescita: con l’irrigazione goccia a goccia, tendenzialmente solo in caso di stress idrico e con l’apporto di acqua attraverso un mezzo meccanico per innaffiare non direttamente la pianta ma il cerchio di terra e corteccia di pino creato attorno ad ogni piccola quercia.

In un territorio che rimane uno dei pochi santuari di biodiversità al mondo, il nostro sistema da un lato potrebbe portare a un ripopolamento delle foreste, con circa 50.000 ettari di nuove foreste, con un aumento della produzione mondiale di sughero del 30%, dall’altro consentirebbe la tutela dell’ecosistema sughero.

Inoltre il mondo del sughero è un punto d’incontro perfetto tra salvaguardia dell’ambiente e valorizzazione del lavoro. Non a caso l’estrazione del sughero risulta essere il lavoro agricolo meglio pagato al mondo, dato che richiede grande competenza e un’attenzione che si costruisce nel tempo”.

Normalmente dalla nascita di una quercia alla prima decortica (rimozione della corteccia) passano venticinque anni, ai quali ne seguono altri nove per una seconda decortica e ulteriori nove prima che si possano realizzare dei tappi. In sintesi occorrono minimo quarantatré/quarantacinque anni dalla nascita della pianta per iniziare a produrre tappi in sughero. Con i sistemi naturali di irrigazione che stanno sperimentando da Amorim si potrebbe arrivare a produrre tappi in circa ventun anni, nella metà del tempo. Amorim sta lavorando anche sulla selezione genetica per avere la migliore qualità di sughero per le nuove piante, usando poi dei vivaisti qualificati per la riproduzione.

Affascinati da questi alberi monumentali, dalla loro storia e dal loro futuro, arricchiti da moltissime informazioni che potremmo scriverne per pagine e pagine, saliamo in automobile. Destinazione Porto, sede della fabbrica madre di Amorim.

Amorim: cuore portoghese, portafoglio italiano

Mentre il paesaggio cambia, e dai sughereti passiamo ai boschi di eucalipto, Carlos Veloso dos Santos (nella foto qui sotto) ci racconta il suo incontro con la famiglia Amorim. Quest’uomo, un vero leader che ha a cuore la propria famiglia aziendale, incontra il carismatico Americo Amorim in un altro lavoro. Quando Carlos si dimette e passa i colloqui di selezione per un nuovo lavoro, viene a scoprire che andrà a lavorare proprio per lui. Il destino…

Inizia ventiquattrenne, e dopo appena otto anni lo mandano ad aprire Amorim Cork Italia, un gioiello fra le 36 filiali nel mondo, prima per risultati commerciali a livello planetario, che ha anche il primato, fra le tante innovazioni, di un sistema di riciclo dei tappi in sughero con la conseguente creazione di una linea di arredo di design, Suber – Second Life. Una dimostrazione di come il sughero sia un materiale naturale dalle molte vite e che può durare ben oltre le nostre.

Il detto portoghese: “Pianto l’eucalipto per me, il pino per i miei figli e il sughero per i miei nipoti” ben si attaglia agli Amorim. O ancor meglio, come ci ricorda Carlos Veloso dos Santos, citando Nelson Handerson: “Il vero significato della vita è quello di piantare alberi, alla cui ombra non prevedi di sederti”.

La certificazione FSC (Forest Stewardship Council), garantisce che i tappi Amorim provengono da foreste coltivate responsabilmente, attraverso un lavoro che protegga le specie vegetali e animali, i diritti dei popoli indigeni, la sicurezza dei lavoratori forestali e molto altro, in un circolo virtuoso che restituisce un plusvalore di sostenibilità. Completamente naturale, riutilizzabile e riciclabile, il sughero è perfettamente allineato alla coscienza ambientale della società contemporanea.

Arrivati nella sede a Porto incontriamo António Amorim, (nella foto d’apertura) quarta generazione di una famiglia che rappresenta l’azienda più antica al mondo ancora in attività. Affabile, ci accoglie con un italiano quasi impeccabile (e tutte le persone incontrate, dal responsabile della comunicazione Carlos de Jesus al responsabile del reparto Ricerca&Sviluppo Miguel Cabral parlano italiano, un semplice esempio di come l’azienda desideri mettere a proprio agio i suoi ospiti) e ci narra la storia aziendale, centocinquantaquattro anni che riassumeremo nei risultati attuali.

Ci troviamo di fronte al leader mondiale del sughero: la prima azienda al mondo nella produzione di tappi in sughero (da sola copre il 40% del mercato mondiale di questo comparto) con oltre 1 miliardo di euro di fatturato, la più grande azienda di lavorazione di sughero al mondo, con il più alto numero di network di distribuzione del settore (63 aziende di distribuzione), con una presenza in 30 paesi e 5 continenti e vendite in oltre 100 paesi.

Antònio Rios Amorim: non è un’utopia unire economia ed ambiente

“Credo che non sia un’utopia – afferma António Rios Amorim, presidente – unire l’economia all’ambiente e allo sviluppo sociale: noi ci stiamo riuscendo”. Incuriositi dal futuro cambio generazionale della famiglia, António ci confida che anche per i successori ci sono delle regole precise: dopo gli studi, tre anni di lavoro fuori dall’azienda, poi un anno nelle varie sedi Amorim nel mondo. A quel punto potranno entrare a far parte del gruppo familiare. Per il momento nessuno della quinta generazione sta lavorando in Amorim, ma è solo questione di tempo, la dinastia del sughero continuerà.

Siamo arrivati in Portogallo per vedere con i nostri occhi come lavorano, come pensano, come programmano, come prevedono gli uomini di Amorim. In tutta sincerità, siamo rimasti sorpresi dall’altissima tecnologia sviluppata, dalla cura di ogni minimo dettaglio, dalla grande umanità e attenzione verso i propri collaboratori. Un’azienda modello che merita la leadership che si è conquistata negli anni. Abbiamo girato ogni reparto, dall’esterno dove sono accatastate le plance di sughero al reparto bollitura, vaporizzazione, analisi delle plance asciugate con suddivisione in base allo spessore e alla purezza (un identikit completo, usando l’IA).

Poi le sezioni dedicate alla fustellatura, alla produzione dei monopezzo, dei tappi per spumante (con uso dei raggi X per verificare all’interno le rondelle) e dei tappi tecnici. Il controllo qualità è ai massimi livelli.

Amorim: azzeramento della TCA e metodo Kaizen

Su tutto domina il metodo Kaizen: l’ottimizzazione costante dei processi gestionali e produttivi per un miglioramento continuo. Amorim Cork Italia possiede un’elevata performance qualitativa, che la porta a essere protagonista d’innovazioni assolute. Per esempio la tecnologia NDtech, che utilizza i più avanzati sistemi di screening del settore, garantendo un TCA non rilevabile (il livello di precisione necessario per soddisfare questo standard è sbalorditivo se pensiamo che 0.5 nanogrammi/litro equivalgono a una goccia di acqua in 800 piscine olimpioniche).

Nel 2021 nasce la tecnologia Xpür, la più sostenibile ed efficace per l’eliminazione del TCA dai tappi di sughero microagglomerati.

L’ulteriore innovazione è Naturity, viaggio oltre l’eccellenza, perché supera tutte le conoscenze già messe in campo nella lotta contro il TCA e lo rimuove direttamente dai tappi monopezzo. Una tecnologia industriale selezionata, a seguito di cinque studi universitari, un brevetto esclusivo che utilizza una combinazione unica al mondo, in condizione di sottovuoto, tra temperatura, vapore acqueo e tempo per rimuovere in modo efficiente il TCA dal sughero.

Naturity rappresenta così la radice di un percorso di elevata qualità, da impreziosire poi con NDtech, in un crescendo di perfezione. Corknova è il quarto asso, una tecnologia destinata al trattamento delle rondelle in sughero naturale, che non solo abbatte il TCA, ma le rende più pulite dal punto di vista sensoriale, rimuovendo composti devianti e potenzialmente inquinanti per il quadro evolutivo del vino. In Amorim sono talmente certi dell’efficacia dei loro sistemi che garantiscono il rimborso del valore delle bottiglie a fronte di una quantità di TCA superiore a quanto dichiarato (che, ribadiamo, è ben al di sotto della soglia di percezione).

L’azienda ha introdotto altri prodotti naturali nel ciclo: dove tempo fa in fase di lubrificazione venivano usati prodotti chimici, ora sono adoperati elementi a base di cere naturali, come quella delle api. Il rivestimento BeeW (Biological Wax), un trattamento di lubrificazione a base di cera biologica, permette un ingresso di ossigeno nel tempo più omogeneo. In sostanza, l’ossigenazione è progressiva e controllata da un rigoroso standard, per la massima purezza sensoriale.

Un percorso affascinante nel mondo del sughero che ci ha aperto gli occhi anche su altri suoi utilizzi, opportunamente impiegati da Amorim attraverso altre aziende dedicate: tra i tanti, pavimenti e pannelli; soluzioni d’isolamento; utilizzo in diversi settori, dall’aerospaziale a quello della mobilità – automobili, navi, autobus, treni, aerei -, dal settore energetico all’arredamento. Il sughero è un materiale incredibilmente versatile, naturale, biodegradabile, rinnovabile, riciclabile e riutilizzabile, un vero simbolo di sostenibilità.

Il nostro viaggio si conclude con una maggior consapevolezza dell’universo sughero: speriamo di avervi incuriosito con questo racconto.