(di Bernardo Pasquali). Viviamo un periodo storico in rapida mutazione. Il settore agroalimentare, in modo particolare, è ancora diffusamente obsoleto. I dati riportati da uno studio del Politecnico di Milano nel 2021, dicono che le aziende italiane che hanno adottato almeno un progetto di agricoltura di precisione 4.0 coprono solamente il 3 – 4% della superficie coltivata totale italiana. La pandemia ha messo in evidenza lacune dal punto di vista delle strategie di marketing e posizionamento dei prodotti sul mercato interno ed estero. Chi operava solo ed esclusivamente con il settore dell’Ho.Re.Ca. senza una preparazione digitale adeguata, ha perso fatturato e ha sprecato risorse interne, in progetti troppe volte inefficaci.

Serve un progetto che valorizzi e aiuti le Piccole e Medie Imprese agricole a trovare supporti adeguati per cavalcare la contemporaneità e non rimanere risucchiata nella perdita di competitività che, purtroppo, non lascia scampo per molte di loro.

Prof.Angelo Zago Dipartimento di Scienze Economiche Università di Verona

I soggetti partecipanti e l’Università di Verona

L’Università di Verona, insieme a 6 Università e Istituti di Ricerca di quattro Paesi mediterranei, Spagna, Francia, Grecia e Turchia saranno le paladine di un progetto europeo che avrà la funzione di indagare le sfide e trovare soluzioni efficaci per affrontare nuove strategie di marketing e posizionamento del prodotto da parte delle PMI e le loro organizzazioni.

Saranno tre i grandi settori nei quali saranno impegnati gli sforzi progettuali di Agricompet”. Lo afferma il prof Angelo Zago del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Verona direttamente impegnato nel progetto europeo. “Innanzitutto la Cooperazione e le Cantine Sociali nel settore vitivinicolo, la cooperazione nel settore ortofrutticolo e i progetti di nuovi appalti per la gestione delle materie prime di tipo biologico nelle mense pubbliche“. “Agricompet è un progetto ideale per il comparto produttivo del sud Europa – continua il dott.Zago – Nei Paesi coinvolti, infatti, esistono molte realtà di piccole e medie imprese agricole che non hanno le capacità finanziarie e strutturali per poter accedere a grandi progetti quali l’apertura di nuovi mercati esteri, la tracciabilità, la competitività digitale ecc… Agricompet va verso la valorizzazione del mondo dell’aggregazione delle PMI in forme cooperative”.

Si parte dal sistema della Cantine Sociali

Agricompet avrà la funzione di penetrare il mondo delle Cantine Sociali italiane cercando di ottenere il massimo della collaborazione per sostenere questo grande progetto di ricerca europeo. “La nostra sfida – afferma Zago – sarà quelle di coinvolgere e rendere partecipi il più possibile le Cantine Sociali e le varie forme di aggregazione per potere accedere a dati importanti nella stesura della nostra ricerca. Sappiamo che esiste un gap abbastanza significativo tra le Cantine Sociali del Sud e del Nord Italia. La ricerca, avrà il compito di allineare le varie realtà italiane offrendo a tutte strumenti efficaci per migliorare la loro competitività e rispondere alle seguenti domande: come possono essere attratti o trattenuti i giovani agricoltori nelle zone rurali? Come conservare più valore aggiunto? Come cogliere nuove opportunità di mercato? Come introdurre politiche più sostenibili? Come migliorare la qualità del prodotto e la percezione del consumatore?”

A Verona e Bolzano 400.000€ ciascuno per la realizzazione della ricerca triennale

Il grosso del finanziamento sarà dedicato a sostenere una Borsa di Studio Triennale per una sede di Ricerca e quindi coinvolgerà direttamente gli studenti del dipartimento di Economia dell’Università di Verona. Il progetto sarà finanziato da un Consorzio Europeo ma il Bando sarà gestito economicamente, direttamente dal Ministero di ogni singolo paese. Nel caso dell’Italia sarà il Ministero dell’Università e della Ricerca. Il finanziamento complessivo è pari a circa 1,5 milioni di euro. Per l’Italia il Miur metterà a disposizione un valore pari a 400.000€. Quasi altrettanto sarà disposto dai singoli atenei di Verona e Bolzano in investimento dei costi del personale impiegato nella Ricerca.

Un progetto internazionale in tre anni di attività

Da un punto di vista programmatico, il primo anno si cercherà di lavorare con le cantine sociali e le forme di aggregazione per capire quali sono già adesso le soluzioni esistenti adottate e quali invece le sfide più importanti che si dovranno affrontare nel medio lungo periodo, sia da un punto di vista economico sia organizzativo. Il secondo anno si terranno delle visite nelle varie realtà degli Stati coinvolti per dare un valore internazionale alla ricerca; il terzo anno si lavorerà proprio sui modelli più efficaci da proporre: il lavoro sarà orientato a incoraggiare l’adozione di soluzioni organizzative e di governance per rendere più competitivi i produttori mediterranei.