(di Sara Falchetto)
Il 14 agosto, il Relais Balcone di Giulietta ha fatto da cornice a un evento speciale: un cocktail esclusivo, che ha visto la presenza di un protagonista d’eccezione, il Maestro Ryan Shore. Compositore e direttore d’orchestra nominato agli Emmy e ai Grammy, Shore è conosciuto a livello internazionale per le sue colonne sonore di grandi successi come Star Wars, Scooby-Doo e il film Netflix Love in the Villa, girato proprio a Verona, nel celebre cortile di Giulietta.
Alla sua prima visita nella città scaligera, Shore è stato accompagnato dalla moglie Elizabeth Russo. Proprio di fronte al famoso balcone il compositore ha condiviso le sue prime impressioni: “Verona è un simbolo potente di amore senza tempo e di poesia, le stesse emozioni che cerco di evocare con la mia musica.”
Ryan Shore e l’amore per l’Italia
La serata si è trasformata in un’occasione intima, in cui il Maestro ha raccontato alcuni aspetti meno noti della sua carriera e della sua vita privata. Ha svelato infatti che l’ispirazione principale per la colonna sonora di Love in the Villa è stata proprio sua moglie. I due si sono conosciuti e innamorati in Italia, a Ravello, lungo la splendida Costiera Amalfitana. Da allora, il loro legame con il nostro Paese è diventato indissolubile. “La storia di Romeo e Giulietta ci ha profondamente ispirati, proprio perché anche il nostro amore è nato qui. E infatti… vorremmo sposarci in Italia,” ha confessato con emozione, strappando un sorriso e un lungo applauso agli ospiti presenti.
Per Shore, l’Italia rappresenta da sempre una fonte inesauribile di bellezza e suggestione: “romanticismo, cultura e cibo: tutto ciò che rende la vita bella,” ha detto. Una combinazione che, a suo avviso, rende più immediata l’ispirazione artistica. Tuttavia, ha anche rivelato quanto possa essere complesso il processo creativo di un compositore. Alla domanda se sia più difficile scrivere la prima o la seconda nota, ha risposto senza esitazioni: “La prima. Parti da un foglio bianco, e trovare quell’ispirazione iniziale è la parte più ardua. Ma una volta trovata, sarà proprio quella a guidare tutto il processo creativo.”
Ispirato dall’arte, dai colori e dal ritmo di vita veronese, il Maestro ha ammesso di sognare di poter tornare a lavorare qui, magari con un progetto cinematografico ambientato proprio tra le vie e i palazzi storici della città. “Sarebbe un privilegio,” ha detto, riconoscendo in Verona “un’anima poetica ed elegante che la rende unica al mondo.”