(di Carlo Rossi) L’Etna non è solo un vulcano: è un gigante che respira, un paesaggio che si muove, un territorio dove la vite cresce sospesa tra fuoco e mare. Qui il vino dell’Etna non è solo agricoltura, ma cultura, passione e memoria.
Salvo Foti, catanese classe 1962, enologo di fama internazionale, autore e vignaiolo, ha ridato vita alla tradizione vitivinicola etnea con I Vigneri. Cinque secoli dopo la nascita della “Maestranza”, Foti reinterpreta l’antica sapienza con vigneti ad alberello, pali di castagno, legature naturali, concimazione locale e metodi manuali, difendendo biodiversità e paesaggio, senza irrigazione artificiale e portando i vini dell’Etna sulle tavole e nelle cantine di tutto il mondo.
I suoi vigneti si estendono ad altitudini comprese tra 550 e 1.300 metri sul livello del mare e producono mediamente tra 3.000 e 10.000 bottiglie all’anno. I vitigni principali coltivati sono Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Grenache, Carricante e Minnella. La vinificazione avviene nel Palmento storico di Caselle a Milo, seguendo le fasi lunari, un metodo che unisce manualità, pazienza e rispetto della natura.
Etna, le caratteristiche dei vigneti
I vigneti dell’enologo catanese si estendono sui tre versanti del vulcano, ciascuno con caratteristiche uniche che influenzano il carattere delle uve. A Milo, in Contrada Caselle, a 750 metri di altitudine e a soli dieci chilometri dal cratere, crescono Carricante e Minnella, bianchi freschi e minerali che raccontano il respiro della montagna e la vicinanza del mare Ionio. A Passopisciaro, nella Contrada Porcarìa, a 550 metri, il Nerello Mascalese, il Nerello Cappuccio e il Grenache trovano il loro terreno ideale, cuore pulsante della produzione dell’Etna rosso.
Più in alto, a Bronte, nella Contrada Nave, la Vigna Bosco si erge a 1.300 metri: le prime viti furono ritrovate in un bosco di lecci e oggi questo luogo rappresenta un vero paradiso in terra, dove storia, paesaggio e viticoltura si fondono armoniosamente, dando vita a vini che incarnano l’essenza del vulcano e del lavoro paziente del vignaiolo.
I Vigneri, la degustazione
Vinudilice – Vino Rosato dell’Etna Nord-Ovest. Dal versante Nord-Ovest nasce Vinudilice, rosato unico da uve bianche e rosse co-fermentate. La coltivazione è manuale, col solo aiuto del mulo, e in cantina la vinificazione segue le fasi lunari, senza biotecnologie. Al calice si presenta di un rosa luminoso con riflessi ramati. Al naso fragoline di bosco, petali di rosa e minerali vulcanici; al palato fresco, elegante e armonico, con finale agrumato che ricorda la pietra lavica. Nelle annate più fresche diventa spumante, con almeno 17 mesi sui lieviti.
Etna Rosso Tradizionale. Al Palmento Caselle di Milo prende vita l’Etna rosso tradizionale. Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio si fondono in un rubino trasparente, luminoso e vibrante. Al naso frutti rossi maturi, ciliegia e lampone, con leggere note speziate e cenere vulcanica. In bocca tannini setosi e freschezza vivace raccontano il carattere autentico del vulcano e del vignaiolo.