Ferraris Agricola, a poche settimane dalla fine dell’esercizio, anticipa i principali dati previsionali di bilancio: il 2025 registra una crescita del +10% sul fatturato 2024, con risultati economici e gestionali importanti chiudendo con un margine operativo del 30%. Un segnale forte in un contesto di mercato globale che vede molti produttori in difficoltà.
Negli ultimi tre anni, infatti, Ferraris Agricola ha effettuato investimenti per oltre 1.500.000 euro, destinati all’ innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e crescita sociale, confermando un percorso di espansione costante e responsabile. Dal 2023 al 2025 è stato inoltre concretizzato un piano di sviluppo che abbraccia tutti i settori della filiera vitivinicola: Museo del Ruchè e interventi di branding (€325.000); parco fotovoltaico, rete antigrandine e macchinari all’avanguardia (€365.000); nuovo impianto di imbottigliamento, barricaia e acquisizione di 16 ettari di terra a Montemagno (€530.000), portando gli ettari di proprietà a superare i 50.

Per il biennio 2026–2027 l’azienda punta ad ottenere nuovi Investimenti PSR (Programma di Sviluppo Rurale) e ha nel mirino l’acquisto di nuovi mezzi di trasporto e lavoro e tecnologie a intelligenza artificiale, nonché l’ampliamento del sito produttivo (€290.000).
Ferraris Agricola è stata la prima azienda a testare sul campo, a giugno 2025, il primo atomizzatore intelligente in grado di ridurre fino al 73% l’impiego di prodotti fitosanitari, intervenendo solo dove realmente necessario. Inoltre, con l’esternalizzazione del magazzino, sono diminuiti i viaggi su gomma dei trasportatori, poiché questo si trova ora all’interno degli spazi di chi gestisce la logistica e le consegne. L’azienda ha così eliminato per tutte le consegne giornaliere il tratto cantina – magazzino. Che per circa 1500 evasioni di ordini l’anno, significa un migliaio di viaggi in meno su gomma, con un risparmio di 18.500 km.
“Questi numeri rappresentano la nostra visione a lungo termine: innovare senza dimenticare le radici” – dichiara Luca Ferraris, titolare dell’azienda (nella foto)– “Ogni investimento nasce per rendere Ferraris Agricola più sostenibile, più efficiente e più vicina alle persone”.
Ferraris Agricola, un 2026 all’insegna del metodo classico piemontese
Per quanto riguarda la dimensione ESG, Ferraris Agricola ha scelto da diversi anni la sostenibilità come bussola strategica. Gli impianti fotovoltaici garantiscono un’energia pulita e autosufficiente; i nuovi mezzi agricoli di ultima generazione riducono l’impatto ambientale e migliorano la sicurezza degli operatori; l’impresa ha inoltre ottenuto la certificazione Equalitas per il secondo anno consecutivo, riconoscimento che attesta la responsabilità ambientale, sociale ed economica. In relazione alla responsabilità sociale, nel 2024, Ferraris Agricola ha sostenuto il progetto “Regina Margherita”, con una donazione di 16mila euroa favore della sanità e delle comunità locali.

Per i prossimi anni, con l’acquisizione dei nuovi ettari a Montemagno, Ferraris Agricola si prepara a raddoppiare produzione e fatturato, con un obiettivo chiaro: arrivare entro dieci anni a produrre 500.000 bottiglie di Ruchè, rafforzando la leadership sulla denominazione sia in termini di reputazione sia di volumi.
“Il futuro del Ruchè è straordinario, e noi vogliamo esserne protagonisti – continua Ferraris – Crescere per noi significa contribuire al valore del territorio, creare occupazione stabile e garantire qualità ai consumatori di tutto il mondo. Ferraris Agricola è un traino nel Monferrato sia a livello economico che come modello aziendale e questo è per noi motivo di grande orgoglio ma anche di stimolo per guardare al futuro con sempre maggior curiosità e impegno.”
Accanto al Ruchè, Ferraris Agricola guarda al futuro col progetto Alta Langa, ovvero valorizzare le grandi bollicine piemontesi, con una visione produttiva di ispirazione d’oltralpe, dove tecnica, precisione e tempo diventano gli strumenti per creare eccellenza. Ad oggi, nelle cantine Ferraris riposano già oltre 120.000 bottiglie di Alta Langa, destinate a crescere nel tempo: un segno tangibile dell’impegno e della fiducia in una denominazione che rappresenta il futuro delle bollicine piemontesi. Questo percorso segna anche l’inizio di una diversificazione aziendale, in cui convivono tre pilastri strategici: la produzione di Alta Langa, la continua crescita del Ruchè e lo sviluppo del comparto enoturistico a Castagnole Monferrato e Montemagno.




















