La cucina etnica? scelta non soltanto dai giovani per il fattore prezzo, ma rischio potenziale per la ristorazione italiana. La ricerca Radar SWG – cui partecipa la nostra redazione – ha tastato il polso agli Italiani sul loro approccio alla cucina proveniente da altre culture che sono entrate nel nostro quotidiano.
Il risultato? la cucina etnica è entrata stabilmente nelle abitudini culinarie degli italiani e conquista soprattutto le nuove generazioni, che la scelgono con frequenza nettamente superiore rispetto agli over 50. Tra le preferenze emergono con forza le grandi cucine asiatiche — cantonese e giapponese —seguite dalla cucina messicana. Quello che un tempo era percepito come “esotico” appare oggi sempre più normalizzato e integrato nella propria routine alimentare, soprattutto tra i più giovani.
Cucina etnica, per 8 Italiani su 10 è l’evoluzione del gusto
La diffusione delle cucine estere è percepita in larga parte come un arricchimento culturale e gastronomico: due italiani su tre esprimono un’opinione positiva, riconoscendole il merito di ampliare l’offerta e stimolare curiosità, seppur con la consapevolezza che tale diffusione possa mettere in difficoltà i ristoratori italiani e possa influire negativamente sulla qualità media del settore.
A trainare il fenomeno contribuiscono diversi fattori: la crescente presenza di comunità straniere sul territorio, il peso della globalizzazione e della mobilità internazionale, ma soprattutto l’evoluzione dei gusti e della mentalità delle nuove generazioni, sempre più aperte al confronto interculturale e desiderose di ampliare il proprio repertorio gastronomico.
In questo contesto cresce il desiderio di vedere più alternative etniche nelle proprie città: nuove aperture vengono accolte con entusiasmo e voglia di scoperta, pur accompagnate da una quota di timore per la penalizzazione dei locali tradizionali e per possibili nuovi segmenti di clientela che minerebbero la comunità che vive il territorio circostante.
Questa ambivalenza segnala un mercato in trasformazione, in cui la curiosità e l’apertura sembrano destinate a prevalere, ridisegnando progressivamente il panorama della ristorazione italiana