I grandi vini rossi dei Colli Euganei si chiameranno “Colli Euganei Doc”, senza nessun’altra specificazione. Lo ha deciso venerdì 31 ottobre l’Assemblea dei Soci del Consorzio di Tutela Vini Colli Euganei, riunita nella sede consortile di Vo’.
“Con questa decisione – spiega il presidente del Consorzio, Gianluca Carraro –, si è compiuta un’ulteriore fondamentale semplificazione del nostro disciplinare di produzione, dopo quella già adottata per il Serprino sul finire dello scorso anno. Nel caso del Serprino, decidemmo di enfatizzare soprattutto il nome di questa storica varietà di uva presente nel nostro territorio, adottando la dicitura Serprino dei Colli Euganei Doc.
Adesso, invece, per i nostri vini rossi ottenuti da quelle uve di origine bordolese che si sono perfettamente acclimatate in zona fin dalla metà dell’Ottocento, si è scelto di porre un fortissimo accento proprio sul nome del territorio, così come avviene in tutte le grandi denominazioni nazionali ed estere. Se fino ad ora si parlava di Cabernet o di Merlot prodotti sui Colli Euganei, sottolineando in tal modo la varietà dell’uva rispetto al territorio, d’ora in poi quando berremo un Colli Euganei Doc esalteremo il territorio d’origine, senza necessità di dare rilievo al vitigno.
Come avevamo previsto nel piano strategico adottato a luglio 2024, il Colli Euganei Doc diventerà così il riferimento dell’espressione vocazionale del territorio e quindi della denominazione di origine. In questo modo intendiamo rimarcare la nostra identità di luogo storico del vino rosso italiano da uve bordolesi”.
I produttori che ne avessero necessità potranno continuare ad aggiungere l’indicazione della varietà di uva utilizzata (Cabernet, Merlot, Carmenère), ma in tal caso il nome del vitigno dovrà essere stampato più piccolo rispetto alla menzione “Colli Euganei”, che avrà invece il massimo rilievo.

Colli Euganei DOC, cosa dice il nuovo disciplinare
Più in dettaglio, il nuovo disciplinare della Doc Colli Euganei, che per essere esecutivo dovrà ora passare al vaglio della Regione Veneto e del Comitato Nazionale Vini, emanazione del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf), prevede che nell’etichettatura dei vini rossi dei Colli Euganei l’eventuale indicazione delle uve Cabernet Franc, Carmenère, Cabernet Sauvignon e Merlot debba comunque seguire quello della denominazione e sia riportato al di sotto della menzione “denominazione di origine controllata” o della sigla “DOC”.

Inoltre, i caratteri di stampa dell’eventuale nome del vitigno dovranno avere un’altezza massima pari alla metà di quella dei caratteri che compongono la denominazione “Colli Euganei” e usare lo stesso carattere tipografico, stile grafico, spaziatura, evidenza, colore e intensità di colore, in modo che l’enfasi sia sempre e comunque sul nome geografico dei Colli Euganei.
“Con il nuovo anno – preannuncia Carraro – ci ripromettiamo di consultare la filiera produttiva in merito a eventuali iniziative concernenti i vini bianchi locali, così come in futuro saranno oggetto di approfondita valutazione le prospettive della Docg del Fior d’Arancio, alla luce dei cambiamenti in essere sui mercati internazionali”.

							

















