(di Sara Falchetto)

I vini no-low alcohol si stanno facendo spazio tra le scelte dei consumatori, diventando una delle tendenze più interessanti della stagione, che riflette il cambiamento nel modo di bere. Oggi si preferiscono scelte più leggere, consapevoli e in sintonia con uno stile di vita che valorizza il benessere. Non è solo una moda passeggera, ma una vera e propria rivoluzione culturale: si beve meno, ma con più attenzione, senza rinunciare al gusto, al piacere e alla convivialità del brindisi.

Il consumo dei vini no-low alcohol

Negli Stati Uniti il fenomeno è già ben avviato: il 10% dei consumatori di vino sceglie regolarmente opzioni senza alcol, e anche tra chi solitamente non beve, il 12% ha già provato vini dealcolati. In Italia il mercato dei vini no-low alcohol è ancora agli inizi, rappresentando appena lo 0,1% delle vendite, ma la crescita è rapida e costante. Solo nel 2023, i vini analcolici italiani hanno registrato un +33% in volume e un +39% in valore rispetto all’anno precedente.

E il consumatore si mostra sempre più aperto: il 36% degli italiani è interessato a provare vini no-low alcohol. Tra gli astemi, il 13% li ha già sperimentati, e anche tra i consumatori abituali di vino la curiosità è in aumento (7%). Ma il dato forse più significativo è un altro: quasi due italiani su tre, dichiarano di aver ridotto il consumo di alcol, una percentuale che del 75% tra i giovani della Gen Z, sempre più orientati verso un consumo responsabile, equilibrato e coerente con uno stile di vita salutare.

Questo cambiamento culturale ha dato nuova linfa a vini leggeri e naturali, perfetti per un “soft pleasure” estivo, privo di eccessi e postumi. Vitigni come Arneis, Carricante e Pinot Grigio, con gradazioni spesso sotto il 12%, conquistano per la loro freschezza e acidità, ideali per i mesi caldi.

I vini no-low alcohol da provare

Questo trend crescente verso i vini no-low alcohol, non è passato inosservato tra le aziende vinicole, che si stanno muovendo con rapidità e creatività per cogliere questa nuova opportunità di mercato. Diverse realtà italiane — storiche e innovative — stanno infatti lanciando etichette pensate per soddisfare un pubblico sempre più attento, giovane e curioso, senza rinunciare alla qualità e al piacere del buon bere.

Tra i primi a raccogliere la sfida dei vini no-low alcohol, c’è il Gruppo Mezzacorona, che ha lanciato un Pinot Grigio delle Dolomiti IGT con soli 8% di alcol. La particolarità? Il basso tenore alcolico non è ottenuto tramite dealcolazione, ma sfruttando il clima fresco di montagna, che consente una maturazione più lenta delle uve e quindi una naturale moderazione dell’alcol. Un vino perfetto per l’aperitivo o per accompagnare piatti estivi come pesce, crostacei, risotti e formaggi freschi.

Dalla Valpolicella, arriva invece una proposta sorprendente: il Frizero di Marchesi Fumanelli, una linea di vini frizzanti completamente zero alcol, pensata per chi vuole godersi le bollicine senza compromessi. Qui la tradizione incontra la tecnologia: grazie a un processo avanzato di ultrafiltrazione tramite membrane, l’alcol viene rimosso senza compromettere aromi e struttura. Il risultato è uno spumante vivace, aromatico e fresco, che riesce a conservare la stessa piacevolezza di un classico metodo Charmat, ma in versione “light-friendly”.

Anche Zonin 1821, uno dei colossi del vino italiano, ha deciso di entrare con decisione in questo segmento lanciando Zero Zonin, presentato in anteprima a Vinitaly nel 2023. Si tratta di un vino completamente dealcolato, prodotto con uve selezionate dal Veneto e dalle Dolomiti, e lavorato con una tecnologia a bassa temperatura che preserva le caratteristiche organolettiche. Con una gradazione inferiore allo 0,05% ABV e un packaging moderno, Zero Zonin punta in alto — anche grazie a un importante investimento in ricerca e sviluppo.

Infine, tra le novità più raffinate spicca la proposta di Martin Foradori Hofstätter, produttore altoatesino di prestigio, che ha presentato il suo Dr. Fischer Zero Riesling Sparkling. Un vino spumante elegante, con solo 0,05% di alcol, ottenuto grazie a un processo di dealcolazione a bassa pressione e temperatura controllata, che consente di conservare intatta l’identità del Riesling. Destinato a un pubblico esigente e sofisticato, questo spumante rappresenta una proposta premium per il canale Ho.Re.Ca.